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una ricerca a cura del dott. Luigi Braco


 

René Adolphe Schwaller de Lubicz, nato a Strasburgo il 30 dicembre 1887 - morto a Grasse il 7 dicembre 1961, è stato un alchimista, esoterista ed egittologo francese.

Era figlio di un farmacista di origine svizzera tedesca, Joseph Adolphe Schwaller, residente di Strasburgo in Alsazia e di Marie Bernard, di nazionalità francese. Nel 1904, finiti gli studi al Liceo di Strasburgo, per evitare il servizio militare tedesco fugge in Francia e va ad abitare dalla sorella di sua madre ad Asnières, un sobborgo di Parigi. Qui ottiene dei documenti francesi che danno Asnières come suo luogo di nascita  - altre fonti danno Strasburgo, dove è quasi sicuramente effettivamente nato.                    Si laurea in ingegneria chimica all'École normale supérieure di Parigi.

Tra il 1908 e il 1911 frequenta lo studio-accademia di Matisse ove conosce quella che nel 1910 diventerà la sua prima moglie, Marie Marthe Essig, che gli darà un figlio, Guy. Vivono in provincia, a Saint-Rémy-Les Chevreuses, nella Villa Hiéra. Tra il 1913 e il 1916 aderisce alla Società Teosofica, per la quale terrà diverse conferenze e collaborerà con sedici articoli al giornale Le Théosophe, diretto da Gaston Revel. Al momento dell'entrata in guerra della Francia nel 1914 è dapprima arruolato come portaferiti e in seguito, su raccomandazione paterna e di alcuni eminenti teosofi, nel servizio chimico dell'esercito a Sarcelles.

A partire dal 1917 Schwaller subisce l'influenza di Assan Farid Dina: un indo-pachistano nipote del maharaja di Lahore, ingegnere, astronomo, assiriologo, autore di opere filosofico-esoteriche firmate con l'acronimo AMA "Aor Mahomet Alia", il suo nome iniziatico. Con questo nome Schwaller firmerà uno scritto destinato ai soli "Veilleurs", intitolato Necessité.

Il 10 gennaio del 1919 l'amico poeta lituano Oscar Vladislas de Lubicz Milosz lo "adotta" con una sorta di "investitura cavalleresca", trasmettendogli l'anello a sigillo con lo stemma del clan Lubicz, e il diritto di portarlo con la variante "Bozawola". In seguito a questa "adozione" Schwaller pubblicherà i suoi scritti col nome di Schwaller de Lubicz. Il 4 ottobre 1927 Schwaller, che ha ormai preso il nome mistico di AOR, sposerà in seconde nozze una sua discepola, Jeanne Lamy, nata Marie Charlotte Jeanne Germain, in seguito autrice anche lei, col nome mistico di ISHA, di diversi libri tra cui il più importante é certamente Her Bak; ancora oggi è conosciuta con il nome di Isha Schwaller de Lubicz.

 


Nel febbraio del 1919, al numero 5 bis della rue Schoelcher, nel XIV Arrondissement di Parigi, in un appartamento di Georges Lamy, cominciarono ufficialmente le attività del gruppo iniziatico "Les Veilleurs", diviso in due ordini, uno esterno e uno interno. Fra le sue molteplici attività, il gruppo esterno dei "Veilleurs" - di cui faranno parte, tra gli altri, il poeta Henri de Régnier, lo scrittore Pierre Loti, il pittore Fernand Léger, il compositore Vincent d'Indy, l'astronomo Camille Flammarion e l'ellenista Mario Meunier - salva dalla demolizione la casa di Balzac a Boulogne  - inaugurata l'11 ottobre 1920 come sede del gruppo - possiede inoltre una scuola, un asilo nido, un centro agricolo, un insieme di studi artistici e di laboratori artigianali di ceramica, vetrate artistiche, arazzi e un centro di solidarietà sociale.

 

 

Il circolo interno è d'impostazione esoterica, e prende il nome di Frères de l'Ordre Mystique de la Résurrection o Frères d'Elie. È composto di 12 membri, che prendono un nome mistico e portano una veste rituale di diverso colore, a seconda del loro segno zodiacale. Oltre a Milosz, che ne è il Gran Maestro - col nome iniziatico di Pierre d'Elie - ne fanno parte tra gli altri Schwaller alias Sophia Sephiroth d'Elie, Gaston Revel alias Paul d'Elie e Carlos Larronde alias Jacques d'Elie. La profonda amicizia tra Milosz e Schwaller si incrinerà col tempo per poi spezzarsi nel 1924, con la conversione di Milosz ad una stretta ortodossia cattolica.

A partire dal 1924 a St. Moritz, in Svizzera, Schwaller dà vita alla Stazione Scientifica Suhalia, una piccola comunità consacrata alla ricerca scientifica e spirituale e al lavoro artigianale, ispirata in parte al Goetheanum del fondatore dell'antroposofia Rudolf Steiner, dove svolgerà tra l'altro delle ricerche alchemiche. È in questo laboratorio che Schwaller con l'aiuto del Fulcanelli riuscì ad ottenere i colori blu e rosso delle vetrate della cattedrale di Chartres senza ricorrere a procedimenti chimici. Mise pure a punto un motore funzionante con carburanti diversi, un nuovo modello di elica e il modello di un battello interamente basato sul numero d'oro, che avrebbe potuto resistere alle più forti tempeste. Ai lavori di Suhalia parteciparono, tra gli altri, anche gli artisti Hans Arp e Mirò.

 

 

A Suhalia, tra il 1926-27 Schwaller inventa un Gioco di Tarocchi egiziani composto da 25 carte - originariamente in bianco e nero - in parte copiate e in parte ispirate a pitture di divinità egizie. Si suppone che contribuirono alla realizzazione di questo "gioco della vita" il pittore e musicista italiano Elmiro Celli e Lucie Lamy, figlia di Isha; ma non è da escludere la partecipazione attiva della stessa Isha, nella progettazione, essendo un’appassionata egittologa, nonché studiosa di religioni comparate.

Nel 1931 lascia la Svizzera e si trasferisce con sua moglie Isha a Plan-de-Grasse, nel sud della Francia, in una proprietà da lui chiamata Lou Mas de Coucagno, dove continuerà le sue operazioni alchemiche con Julien Champagne alias di Fulcanelli ed Eugene Canseliet.

La coppia farà poi un soggiorno "meditativo" di circa due anni a Palma di Maiorca, in un vecchio monastero, dove nel XIII secolo visse Raimondo Lullo, rinomato maestro di alchimia, apparentemente per studiarne i manoscritti, ma più probabilmente anche per delle ragioni di ordine politico.

 

 

La guerra civile che infiamma la Spagna spinge la coppia a lasciare Maiorca. Su di una goletta a due alberi acquistata ad Alessandria e battezzata Aesios II, Schwaller imbarca la sua biblioteca e parte per una crociera nel Mediterraneo, che durerà due anni, 1938 e 1939. Fa scalo in Algeria e nel giugno del 1939 in Grecia a Delfi, dove tiene una conferenza, per finalmente arrivare in Egitto, dove si trasferisce a Luxor e si stabilisce con sua moglie e la di lei figlia Lucie Lamy al Luxor Hôtel dove, con l'egittologo Alexandre Varille, l'architetto e archeologo Clément Robichon, l'egittologo belga di origine armena Arpag Mekhitarian e Alexandre Stoppelaëre, conservatore dell'area archeologica della Valle dei Re, forma un gruppo di lavoro che sarà chiamato Gruppo di Luxor.

Al Cairo dà alle stampe le sue prime opere di egittologia. In seguito alla pubblicazione di Le Temple dans l'Homme del 1949, si accende la Querelle des Egyptologues, un dibattito culturale che vede l'egittologia ufficiale opporsi alle tesi simboliste di Schwaller de Lubicz e di Varille, difese, tra gli altri, dal filosofo Maurice de Gandillac e da Roland Barthes. La morte di Varille in un incidente automobilistico il primo novembre 1951 metterà provvisoriamente fine alla polemica, anche perché durante le sommosse del gennaio 1952 al Cairo tutti i libri di Schwaller de Lubicz pubblicati dalla Stamperia Schindler andarono quasi completamente distrutti.

In seguito al colpo di Stato di Muhammad Naguib e di Nasser nel 1952, Schwaller de Lubicz lascia l'Egitto e ritorna a Plan-de-Grasse, dove muore nel dicembre 1961.

 

 

Filmati 

 

 

Schwaller de Lubicz - Bibliotheque 001

 

 

Schwaller de Lubicz - Bibliotheque 002

 

 

Schwaller de Lubicz - Laboratoire 001

 

 

Schwaller de Lubicz - Laboratoire 002

 

Schwaller de Lubicz - Suhalia 001

 

Schwaller de Lubicz - Suhalia 002

 

Schwaller de Lubicz - Fulcanelli

 

Schwaller de Lubicz - Tombe

 

 

 

 

Opere

Étude sur les Nombres, Parigi, 1917
Nécessité, Parigi, 1919
Adam, l'homme rouge, St.Moritz, 1926 - Versione Italiana
La Doctrine, St.Moritz, 1927
L'Appel du feu, St.Moritz, 1927
Le Livre des Vivants, St.Moritz, 1927
Le Temple dans l'homme, Il Cairo, 1949 - Versione Inglese
Du Symbole et de la Symbolique, Il Cairo, 1951 - Versione Inglese
Le Roi de la Théocratie Pharaonique, Parigi, 1956 - Versione Italiana
Le Temple de l'homme, Parigi, 1957- Versione Italiana Volume Primo, Volume Secondo
Propos sur Esoterisme et Symbole, Parigi, 1960 - Versione Inglese
Le Miracle égyptien, Parigi, 1963
Les Temples de Karnak, Parigi, 1982
Verbe Nature, Parigi, 1988
Lettres à un disciple, Parigi, 1990


 

 

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