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Grazie a diversi amici la redazione di IniziazioneAntica ritiene di aver recuperato alcune testimonianze relative al maestro "Giovanni" citato nel libro "L'Alchimia di Partenope", a cui si rimanda per maggiori dettagli sulla vita di questo eccezionale esponente dell'ermetismo napoletano.

- Alcuni stralci dall'Alchimia di Partenope -

"Tempo dopo venni a sapere di più sulla vita di Giovanni poiché Marco mi fece delle confidenze sul nostro amico affinché non accennassi a taluni argomenti che in sua presenza erano tabù, mi disse che Giovanni aveva divorziato, e che a causa di ciò vedeva la figlia molto raramente, nonché della terribile malattia al cuore che lo stava consumando da anni; fui molto sorpreso poiché era difficile vederlo di cattivo umore, amava la vita e trasmetteva la sua gioia a chiunque gli fosse vicino. Quante risate per le sue ironiche beffe sui vari politici, o sui pittori asserviti alle segreterie di partito! Per non parlare dei ciarlatani che apparivano in televisione vantando poteri miracolosi, ai quali egli dedicava le sue battute migliori! Con Giovanni si creò presto una perfetta intesa spirituale [...]"

"Mi raccontò che Giovanni si era laureato all’accademia di belle arti di Napoli col massimo dei voti, che ottenne un certo successo dal 1970 al 1980 per il suo senso del colore, ricevendo un gran numero di commissioni, in particolare dal nord Italia. Pertanto si trasferì a Milano dove condusse una vita sregolata fatta di belle donne, macchine lussuose e viaggi, sperperando tutto quello che guadagnava. Fu in quel periodo che s’ammalò al cuore: un avvenimento che lo scosse profondamente, così decise di ritornare a Napoli per vivere un’esistenza più equilibrata. Per diletto s’iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza, però dopo alcuni esami decise che non faceva per lui. La sua ultima passione fu lo Judo, dove raggiunse la cintura nera, ma a causa dell’aggravarsi della sua patologia dovette smettere [...]"

La poesia "Se" di Rudyard Kipling, citata dal maestro Peduto come una guida nel percorso della vita.

" Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;

Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.

Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c'è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: "Tenete duro!"

Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio! "

Quadri realizzati dal maestro "Giovanni"

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