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Ordini Esoterici
Parte Prima
ricerche a cura di IniziazioneAntica
Fonti Egizie, Essene e Templari
La Massoneria nasce in Inghilterra nel 18° secolo in un terreno
preparato dal Rosacrocianesimo. Alcuni autori come J.G. Buhle nel 1804 o Thomas
de Quincey nel 1824, vedono in essa un’emanazione della Rosa-Croce. Dal 1638 le
relazioni tra i due movimenti sono ricordati in The Muses, un poema di Adamson
pubblicato a Edimburgo. Il testo riporta: «Poiché noi siamo Fratelli della
Rosa-Croce; possediamo il titolo di Massone e la doppia vista». Qualche anno
dopo, il 10 ottobre 1676, il Poor Robin’s Intelligence pubblica una notizia:
«l’Antica Fraternità della Rosa-Croce, gli Adepti dell’Ermetismo e della
Compagnia dei Massoni Accettati, hanno deciso di pranzare insieme».
Tale
legame sarà ancora sottolineato in un articolo del Daily Journal del 5 settembre
1730 che riporta: «Esiste una Società all’estero dalla quale i Massoni inglesi
[…] cercano di convincere tutti di provenire e di esserne gli eredi, dopo averne
copiato alcune cerimonie. La Società dei Rosacrociani».
È sorprendente constatare che i due più antichi riferimenti a iniziazioni
massoniche, riguardano uomini che sono stati in relazione diretta o indiretta
con il Rosacrocianesimo. Il primo si riferisce a sir Robert Moray e afferma che
il 20 maggio 1641 fu iniziato alla Massoneria nella loggia Mary’s Chapel di
Edimburgo. È interessante notare che Robert Moray, uno dei membri fondatori
della Royal Society, appassionato di alchimia, è il protettore di Thomas Vaughan
(1622-1666). Questi, sotto lo pseudonimo di Eugenio Filalete, è l’autore di The
Fama and Confessio (1652), la traduzione inglese della Fama Fraternitatis e
della Confessio Fraternitatis. Il secondo riferimento riguarda Elias Ashmole
(1617-1692), che fu ammesso in una loggia massonica a Warrington, il 16 ottobre
1646. Sei anni dopo pubblica il Theatrum Chemicum Britannicum (1652), un volume
che riunisce un’importante collezione di trattati alchemici. In questo libro,
già dall’inizio, Elias Ashmole fa riferimenti alla Fama Fraternitatis. Ricorda
che il primo Manifesto rosacrociano indica l’arrivo in Inghilterra di uno dei
quattro compagni di Christian Rosenkreuz, il «Fratello I.O.». Altri elementi
mostrano che Elias Ashmole provava un interesse particolare per la Rosa-Croce.
Tant’è vero che nei suoi archivi è stata trovata una copia autografa dei
Manifesti rosacrociani, insieme al testo di una lettera con la quale chiede di
essere ammesso nella Rosa-Croce. Poco più tardi, Nicolas de Bonneville dirà che
la Massoneria ha preso in prestito tutte le sue allegorie, simboli o parole dai
Rosa-Croce (La Massoneria Scozzese confrontata alle tre professioni e a Il
Segreto dei Templari del 16° secolo, 1788). Certo, sarebbe ingiusto dedurre da
questi elementi che la Massoneria prende origine nella Rosa-Croce. Tuttavia,
bisogna constatare che i primi Massoni fanno parte della sfera rosacrociana
inglese del 18° secolo.
La Costituzione di Anderson
Se è vero che le attività della Massoneria iniziano nel 18° secolo, è anche in
genere ammesso che l’atto fondatore della società porta la data del 1717, con la
fondazione della Grande Loggia di Londra. Ma il momento che segna meglio la
fondazione della Massoneria è senza dubbio la pubblicazione della Costituzione
di Anderson (1723) da parte del duca di Warton, suo Gran Maestro dell’epoca. Il
testo, considerato come un rifacimento e una correzione di «vecchi archivi»
massonici, fu redatto da James Anderson, Jean-Théophile Désaguliers e Georges
Payne. Gli archivi in questione sono gli Old Charges, o Antichi Doveri, testi
appartenenti alle antiche confraternite dei tagliatori di pietre, le gilde i cui
testi più antichi risalgono al 14° secolo (es.: Regius, 1390, e Cooke, 1410). Ma
più che discendere dalle antiche gilde di massoni operativi, la Massoneria è una
società di pensatori; si parla di Massoneria «speculativa». Si situa in una
discendenza risalente ad Adamo e rivendica il retaggio delle Arti Liberali,
scienze scolpite un tempo sulle due colonne scampate al Diluvio.
La Costituzione di Anderson, oltre alla storia leggendaria della Massoneria,
contiene le regole dell’Ordine e qualche canzone per allietare le riunioni di
loggia. Si può dire che il proposito della Costituzione è in generale più
sociale che spirituale. In un’epoca segnata dalle divisioni dovute alla Riforma
e alla Controriforma, essa si accontenta di indicare ai suoi membri di essere
«della religione adatta a tutti gli uomini e consistente nell’essere buoni,
equi, dignitosi e onesti, qualunque siano le denominazioni o le credenze che li
distinguono» (1).
Hiram e Rosenkreuz
Nel 18° secolo la Massoneria non ha l’organizzazione di oggi. Assumerà la sua
struttura di base, composta di tre gradi – Apprendista, Compagno e Maestro
(Massoneria blu, o Craft Degrees per gli Anglosassoni) – dopo qualche anno.
Inizialmente comportava due gradi, Apprendista entrato e Compagno. Il terzo di
Maestro appare verso il 1730. Bisogna aspettare la seconda edizione della
Costituzione di Anderson, quella del 1738, per trovare riferimenti ufficiali a
tale grado, e pazientare fino al 1760 perché il simbolo collegato, quello del
mito di Hiram, sia veramente ammesso in Inghilterra(2). Sotto certi aspetti,
come quello del simbolismo legato alla scoperta della tomba del Maestro, Hiram
riprende elementi di Christian Rosenkreuz. Hiram sarebbe, come indica Antoine
Faivre, un figlio di Christian Rosenkreuz? «Anche lui fondatore mitico il primo
sarebbe allora un Christian ridotto alla relativa astrazione nella galleria
delle grandi figure ieratiche della “Tradizione”»(3).
Dapprincipio la Massoneria non si presentava veramente come una società
iniziatica. Le sue cerimonie, d’altronde, sono chiamate «riti di accettazione».
Il termine «iniziazione» appare nei testi solo verso il 1728-1730, e diventerà
ufficiale in Francia soltanto dal 1826(4). Sebbene i rituali della Massoneria
conferiscano un aspetto misterioso alle sue riunioni, le logge sono
essenzialmente dei luoghi in cui si pratica la filantropia e si coltivano le
belle arti. Solo successivamente svilupperà un aspetto iniziatico ed
esoterico(5).
I Misteri d’Egitto
Contrariamente a quanto si era prodotto nel Rinascimento, nel 17° secolo i riferimenti all’Egitto erano praticamente scomparsi. C’è però qualche eccezione come Gerhard Dorn, un discepolo di Paracelso. Con uno sguardo critico sull’esoterismo della sua epoca, indicava che la Rivelazione primordiale, un tempo affidata ad Adamo e condotta a perfezione dagli Egizi, era stata deformata da coloro che non l’avevano trasmessa, cioè i Greci. Il gesuita Athanasius Kircher (1610-1680), uno studioso appassionato di archeologia, linguistica, alchimia e magnetismo, è un’altra eccezione. Per anni ha cercato di penetrare il segreto dei geroglifici egizi. Nel suo libro Œdipus Ægyptiacus (1652), indica che questi misteriosi caratteri nascondono quanto rimane della conoscenza affidata da Dio agli uomini prima del Diluvio. Nell’Egitto, egli vede dunque la culla di tutte le conoscenze (6). Prima che Champollion scoprisse il senso dei geroglifici (1822), le sue opere sull’Egitto erano di riferimento. Un’opera testimonia il rinnovato interesse per l’esoterismo egizio: Séthos, storia o vita ricavata dai monumenti e aneddoti dell’antico Egitto (1731) dell’abate Terrasson (1670-1751). Si tratta di un romanzo nel quale l’autore evoca l’antichità egizia, la sua religione, l’organizzazione, l’interesse per le scienze, fra le quali bisogna annoverare l’arte della trasmutazione di cui Ermete Trismegisto conosceva i segreti. Il libro ci fa assistere all’iniziazione di un principe egizio nei templi segreti di Menfi (7). Come indica Boucher de la Richardière, «vi è un tale grado di verosimiglianza con la manifestazione dei misteri di Iside, considerati fino ad allora impenetrabili, da pensare che gli siano stati rivelati da uno degli iniziati o da un sacerdote egizio»(8). Questo libro riporta l’Egitto di moda, come testimonia l’opera balletto di Jean-Philippe Rameau, La Nascita di Osiride (1751). Subito dopo Wolfgang Amadeus Mozart produrrà Il Flauto Magico (1789), opera che unisce iniziazione massonica e tradizione egizia.
La Religione Noachita
Il libro dell’abate Terrasson, stuzzicherà la fantasia di molti Massoni nella
creazione di nuovi gradi che ben presto appaiono. Infatti, qualche anno dopo la
struttura gerarchica dei gradi massonici si arricchisce. Il 26 dicembre 1736, il
cavaliere André-Michel Ramasay (1686-1747), discepolo di Fenelon e di M.me
Guyon, fa un discorso nella loggia parigina del Louis d’Argent, che produrrà la
comparsa di quelli che si chiamano gli «alti gradi» (Ecossisme o Side-Degrees
per gli Anglosassoni), cioè i gradi successivi a quello di Maestro(9). In tale
discorso Ramsay presenta la Massoneria come la rinascita della «religione
noachita», una religione primordiale, universale e senza dogmi. Aggiunge che
questo Santo Ordine è stato portato in Gran Bretagna prima di diffondersi nel
resto dell’Europa. Poco dopo, le leggende sui Templari, la Cavalleria, l’Antico
Testamento, destano l’interesse dei fondatori degli alti gradi(10). L’Egitto, le
scienze occulte come l’alchimia, l’astrologia, la Quabbalah e la magia, saranno
integrati in questa trasformazione. Tra il 1740 e il 1773 gli alti gradi
aumenteranno in modo anarchico. Tra essi riapparirà la Rosa-Croce sotto forma di
alto grado che godette subito di un’aura prestigiosa. In esso si vedeva il grado
ultimo, il nec plus ultra della Massoneria.(11).
Alcuni sistemi di alti gradi si costituirono in Ordini indipendenti come
l’Ordine dei Cavalieri Massoni Eletti-Cohens dell’Universo in Francia di
Martinèz de Pasqually (1710?-1774), o La Stretta Obbedienza Templare in Germania
del barone Caerl von Hund (1722-1776).
Nello stesso momento il Rosacrocianesimo riprende la sua libertà per costituirsi
come Ordine autonomo.
Rosa-Croce d’Oro e Rosa Rossa
La Rosa-Croce riappare prima sotto gli auspici dell’alchimia. Negli anni
1700-1750, infatti, l’arte di Ermete conobbe un grande sviluppo. Numerosi
alchimisti si formano in Sassonia, Slesia, Prussica, Austria e Baviera. Si dice
che a Vienna vi fossero diverse migliaia di alchimisti(12). La maggior parte di
loro si rifacevano al Rosacrocianesimo come per esempio coloro della Società
Alchemica di Norimberga. Secondo alcuni autori, G.W. Leibniz (1646-1716) sarebbe
stato il segretario di questa Società.
Il Vello d’Oro
Negli anni successivi nascerà un Ordine rosacrociano. Nel 1749, Hermann Fictuld
pubblica Aureum Vellus, nel quale parla di una Società dei Rosa-Croce d’Oro che
presenta come eredi dell’Ordine del Vello d’Oro fondato da Filippo il Buono nel
1492. Verso il 1757, crea un rito massonico a tendenza alchemica e pietista,
composto da un insieme di gradi rosacrociani: la Società Roseæ et Aureæ Crucis o
Fraternità dei Rosa-Croce d’Oro. Questa Società migra in diverse città come
Francoforte sul Meno, Marburg, Kassel, Vienna e Praga. Sembra spegnersi verso il
1764, si riforma grazie a Schleiss von Löwenfeld e Joseph Wilhelm Schröder. Alla
fine dà nascita ad un altro rito massonico rosacrociano che si manifesta tra il
1770 e il 1777 in Baviera, Austria, Boemia e Ungheria. È dapprima adottato da
una loggia massonica di Ratisbonne, la Mezzaluna dalle Tre Chiavi, e nel 1771
anche da una loggia di Vienna, La Speranza, che dà origine a quella delle Tre
Spade. Questa loggia diviene il vivaio di questo rito massonico rosacrociano che
coltiva l’alchimia e la teurgia. La Rosacroce
d’Oro d’Antico Sistema
Dal 1776 alcuni membri della loggia delle Tre Spade, Johann Rudolf von
Bischoffswerder (1714-1803), ufficiale prussiano, poi ministro della guerra alla
morte del grande Federico, e Jean Christophe Wollner (1732-1800), pastore,
instaurano un nuovo Ordine massonico rosacrociano: l’Ordine della Rosa-Croce
d’Oro d’Antico Sistema. La loggia dei Tre Globi di Berlino diviene il centro
delle sue attività. Quest’Ordine adotta una gerarchia di nove gradi: Juniores,
Teoretici, Pratici, Philosophi, Minores, Majores, Adepti Exempti, Magisteri e
Magi, i cui aspetti simbolici sono presentati nei testi della Riforma adottati
durante un Convegno dell’Ordine tenutosi a Praga il 1777. Esseni e Templari
L’Ordine massonico della Rosa-Croce d’Oro d’Antico Sistema (precisiamo
«massonico» per distinguerlo dai gruppi recenti che usano lo stesso nome senza
tuttavia alcun legame con questi Rosacrociani del 18° secolo), possiede una
caratteristica che lo differenzia dal Rosacrocianesimo del 17° secolo: rivendica
una filiazione risalente a Ormus, o Ormissus, sacerdote egizio battezzato da san
Marco. Ormus, quindi, avrebbe cristianizzato i Misteri dell’Egitto e fondato
l’Ordine degli Ormusiani dandogli come simbolo una croce d’oro smaltata di
rosso. Nel 151 gli Esseni si sarebbero uniti a loro e l’Ordine avrebbe preso il
nome di Guardiani del Segreto di Mosè, Salomone e Ermete.
I Fratelli Iniziati dell’Asia
Così sarebbe nato l’Ordine massonico della Rosa-Croce d’Oro. Qualunque sia la
sua filiazione mitica, quest’Ordine che prese nascita in Germania nel 18°
secolo, si sviluppò essenzialmente nella scia della Stretta Obbedienza Templare
allora il rito massonico più importante nel paese. È da sottolineare che se fino
allora il Rosacrocianesimo aveva dato vita solo a gruppetti dei quali non si
conosce alcun rituale sino ad oggi, l’Ordine massonico della Rosa-Croce d’Oro di
Antico Sistema ha lasciato vari documenti sulle sue attività. Conobbe una grande
diffusione nell’Europa centrale e numerose personalità come il principe Federico
Guglielmo o Nicolai Novikov in Russia ne furono membri. Fu messo in sonno dai
fondatori nel 1787, dopo aver dato nascita ai Fratelli Iniziati dell’Asia
(1779), di cui fu Gran Maestro Charles de Hesse-Cassel. È sicuramente in questo
ambiente che si situa il Conte di Saint Germain. Infatti, dal 1778 si stabilisce
presso Charles de Hesse-Cassel il quale diventa suo allievo e protettore (15).
Il grado Rosa-Croce
Nella Massoneria compare l’alto grado Rosa-Croce in pratica quando nasce
l’Ordine della Rosa-Croce d’Oro d’Antico Sistema. La sua esistenza è attestata
per la prima volta nel 1757 col nome di Cavaliere Rosa-Croce, nelle attività
della loggia dei Figli della Saggezza e Concordia. Come abbiamo visto, questo
grado Rosa-Croce è subito considerato il non plus ultra della Massoneria. È il
settimo e ultimo grado del Rito Francese del 1786, e il diciottesimo del Rito
Scozzese Antico e Accettato. Tuttavia esso presenta una particolarità che
susciterà molti dibattiti. Mentre tutti i gradi massonici insistono
sull’universalità della saggezza, questo grado è propriamente cristiano. Ecco
perché alcuni Massoni cercheranno di decristianizzarlo nel 19° secolo proponendo
un’interpretazione filosofica del suo simbolismo(16). Nella sua Stella
Fiammeggiante (1766), il barone di Tschoudy vi nota «il Cattolicesimo sotto
forma di grado». È vero che il suo simbolismo non evoca i temi del
Rosacrocianesimo del 17° secolo. Non parla di Christian Rosenkreuz, ma mette in
scena il calvario del Golgota, la Resurrezione del Cristo e comporta due agapi
nelle quali si condivide il pane e il vino, una cerimonia che ricorda l’Ultima
Cena. Durante l’iniziazione a tale grado il candidato rivive le peregrinazioni
successive alla distruzione del Tempio di Gerusalemme. Egli cerca la Parola
Perduta e il suo viaggio gli consente di scoprire la Fede, la Speranza e la
Carità, tre virtù. Infine gli viene svelato il senso segreto di I.N.R.I. Cavalleria Spirituale
Nel 1710, cioè sette anni prima della pubblicazione della Costituzione di
Anderson, Sincerus Renatus (Samuel Richter), pastore luterano a tendenza
pietista, che si riteneva discepolo di Paracelso e Jakob Böhme, pubblicò La vera
e perfetta preparazione della Pietra Filosofale della Fraternità dell’Ordine
della Croce d’Oro e della Rosa-Croce, chiamata anche Rosa-Croce d’Oro, un
trattato d’alchimia sulle pratiche di laboratorio con in appendice le
cinquantadue regole alla base dell’Ordine della Rosa-Croce d’Oro. Tali
prescrizioni indicano che l’Ordine non deve avere più di sessantatré Fratelli ed
è diretto da un Imperator eletto a vita. Nella prefazione, Sincerus Renatus
precisa che il testo non è opera sua, ma di un «Professore dell’Arte» del quale
non può rivelare l’identità. Afferma che l’Ordine possiede due centri, uno a
Norimberga e l’altro a Ancona, ma che dopo qualche anno i suoi membri hanno
lasciato l’Europa per le Indie al fine di vivere più tranquillamente.
Questo libro di Sincerus Renatus si ispira all’Eco della Fraternità, […]
dell’illustre Ordine R.C. (1615) di Julius Sperber, e al Temis Aurea (1618) di
Michel Maier. Riprende anche certune regole dell’Ordine degli Inseparabili, un
Ordine alchemico fondato nel 1577. In realtà, l’Ordine descritto da Sincerus
Renatus sembra non sia esistito. Notiamo che riprende un nome, quello di
Rosa-Croce d’Oro, che Petrus Mormius aveva già utilizzato nel 1630 nel suo
Arcani segretissimi di tutta la natura svelata dal collegio del rosario. Questi
è l’autore di una leggenda seconda la quale Federico Rosa, vissuto nel
Delfinato, fondò nel 1622 una società segreta di tre membri: la Rosa-Croce
d’Oro. Ad ogni modo, il termine «Rosa-Croce d’Oro» avrà una certa fortuna e
alcune sue regole si ritroveranno più tardi nelle istruzioni del grado
massonico-rosacrociano dei Principi Cavalieri Rosa-Croce.
Come indica René Le Forestier, l’insegnamento dei Juniores riproduce centodieci
pagine dell’Opus mago-cabbalisticum et Theosophicum (1719) di Georg von Welling
(libro attraverso il quale Goethe si inizierà al pensiero rosacrociano).
L’istruzione e il rituale dei Teoretici riprendono il Novum laboratorium
medico-chymicum, di Christophe Glaser (1677). Le operazioni alchemiche insegnate
ai Magistri, sono recuperate da due libri di Henri Khunrath: la Confessio di
Chao Physico-chemicorum catholico (1596) e l’Amphiteatrum sapientiæ æternæ
(1609). I rituali e gli insegnamenti di quest’Ordine sono dunque orientati
nettamente verso l’alchimia(13).
Estratto dai Simboli Segreti dei Rosacrociani del 16° e 17° secolo.
In questo ambiente in cui si mescolano Alchimia, Rosacrocianesimo e Massoneria
nasce il celebre libro dei Simboli Segreti dei Rosacrociani del 16° e 17° secolo
(Altona, 1785 e 1788)(14). Composto essenzialmente di trattati alchemici
illustrati in modo magnifico, è spesso presentato come il libro rosacrociano più
importante dopo i tre Manifesti.
Dopo il 4° secolo, l’Ordine non conta ormai più di sette membri. Durante il 12°
secolo ammette dei Templari e quando nel 1118 i Cristiani persero la Palestina,
i membri dell’Ordine si dispersero per il mondo. Tre di loro sarebbero venuti a
stabilirsi in Europa e avrebbero fondato l’Ordine dei Costruttori d’Oriente.
Raimondo Lullo sarebbe stato ammesso in tale Ordine nel quale iniziò Edoardo I°.
In seguito solo i membri della casa di York e di Lancaster divennero dignitari
dell’Ordine; ecco perché alla croce d’oro, utilizzata come simbolo dell’Ordine,
fu aggiunta la rosa che figurava negli stemmi delle due famiglie.
I più antichi rituali del grado Rosa-Croce risalgono al 1760 (Strasburgo) e 1761
(Lione), ossia solo pochi anni dopo la comparsa della Societas Roseæ et Aureæ
Crucis di Francoforte. Uno scambio di corrispondenza del giugno 1761 tra i
Massoni di Metz e quelli di Lione rivela che i Lionesi praticano un grado
sconosciuto ai loro fratelli di Metz, quello di Cavaliere dell’Aquila, del
Pellicano, Cavaliere di Sant’Andrea o Massone di Eredom, altra designazione del
grado massonico Rosa-Croce. Il discorso che accompagna un’altra versione di
questo grado parla dell’origine dell’Ordine riferendosi ai Sabei, i Brami, i
Mai, gli Gerofanti e i Druidi presentati come gli antenati dei Rosacrociani(17).
I Rosacroce sono indicati come gli eredi di una catena di Iniziati i cui anelli
sono gli Egizi, Zoroastro, Ermete Trismegisto, Mosè, Salomone, Pitagora, Platone
e gli Esseni. Questo lignaggio ricorda quello evocato da Michel Maier nel
Silentium Post Clamores (1617) che riprende l’idea di Tradizione Primordiale
cara all’Ermetismo del Rinascimento. Si ritroverà questa nozione nel Regolatore
dei Cavalieri Massoni o i quattro ordini superiori secondo il regime del G… O…
(1801).
Gli elementi contenuti in questo grado massonico rosacrociano trovano
indubbiamente origine in un manoscritto scoperto a Strasburgo nel 1760. Il
testo, intitolato La Massoneria tra i Cristiani, tratta le origini della
Massoneria in modo singolare. Fa dei Massoni i discendenti dei Canonici del
Santo Sepolcro, cioè Rosa-Croce eredi degli Esseni. I Canonici avrebbero poi
affidato i loro insegnamenti segreti ai Templari.
Illuministi e Illuminismo
Nel 18° secolo si assiste dunque alla creazione di tanti Ordini iniziatici.
Abbiamo ricordato qui solo quelli che si riferiscono direttamente o
indirettamente alla Massoneria Rosacrociana. Aggiungiamo, però, che il
Rosacrocianesimo continuò ad evolvere segretamente fuori dei movimenti che
abbiamo ricordato. La proliferazione di tali Ordini ha generato molta confusione
nel mondo dell’esoterismo. Già nel loro seno si contrappongono i positivisti
sostenitori degli Illuministi e gli spiritualisti favorevoli all’Illuminismo.
Con la campagna napoleonica cresce il fascino dell’Egitto e l’esoterismo
occidentale viene scosso da una scoperta che apre verso una nuova direzione: il
Magnetismo. (continua)
Note:
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Con questi gradi massonici rosacrociani si manifestano i riferimenti all’Egitto,
agli Esseni e ai Templari quali fonte dell’iniziazione. Tentano di ricollegare
il Rosacrocianesimo ai Saggi delle antiche religioni e a un Cristianesimo
originale spesso idealizzato attraverso gli Esseni e i Templari (18). Nuovamente
essi pongono il problema delle fonti della Tradizione e dei rapporti tra le
varie correnti iniziatiche.
Certo il modo in cui dipingono queste origini non deve essere preso alla lettera
e Henry Corbin rimprovera a René Le Forestier di essersi accontentato di
studiare le cose solo da questo punto di vista. Poco importa che un personaggio
come Ormus sia realmente esistito. Per Henry Corbin la filiazione va intesa al
di là della storicità. Gli Esseni, i Canonici del Santo Sepolcro o i Templari
devono essere considerati essenzialmente come simboli che richiamano una realtà
superiore. Da qui il ridicolo cui si espongono alcuni Ordini sedicenti eredi dei
Templari che riprendono riti e abbigliamenti bizzarri oggi fuori luogo. Come
diceva Joseph de Maistre, nel suo Memorie al duca di Brunswick, l’iniziazione
esisteva prima dei Templari e continuerà dopo di loro.
Henry Corbin nei miti che si riferiscono agli Ordini che abbiamo citato, vede
elementi che rinviano ad una filiazione spirituale attraverso una Cavalleria
Spirituale. Questa Fraternità di Luce, lavora sin dall’origine stessa della
Creazione, all’elevazione dell’umanità verso il Tempio spirituale, cioè
all’incontro tra l’uomo e il Divino. Come egli precisa, la «continuità di questa
tradizione non dipende da una causalità storica immanente, può esprimersi solo
in simboli. I suoi trasmettitori si elevano al rango di personaggi simbolici»
(19). La filiazione dei movimenti che lavorano a questo compito non va ricercata
nella storia visibile ma nella ierostoria, la storia sacra, e in tal senso non è
errato vedere una filiazione tra questi diversi movimenti, a condizione di non
prendere ciò alla lettera. Si noterà, che all’epoca che stiamo considerando, la
Rosa-Croce è spesso presentata come il gioiello di questa Cavalleria Spirituale.
(1) «Costituzione di Anderson», in Testi fondatori della Tradizione Massonica
1390-1760, tradotti e presentati da Patrick Negrier, Grasset, Parigi, 1989, p.
226.
(2) Sulla comparsa del grado di Maestro, vedere Goblet d’Alviella, Origini del
Grado di Maestro nella Massoneria, Trédaniel, Parigi, 1983, e Roger Dachez,
«Saggio sull’origine del grado di Maestro», rivista Rinascita Tradizionale, n°
91-92, luglio-ottobre, 1992.
(3) Antoine Faivre, Accès de l’ésotérisme occidental (Accesso all’esoterismo
occidentale), Gallimard, Parigi.
(4) Irène Mainguy, Les Initiations e l’initiation maçonnique (Le Iniziazioni e
l’iniziazione massonica), Edizioni Massoniche di Francia, Parigi, 2000, p. 80.
(5) L’uso del neologismo «esoterismo» appare per la prima volta nel 1742
introdotto da Louis-François La Tierce. Questo Massone è l’autore di Nuovi
obblighi e Statuti della venerabilissima confraternita dei Massoni (1742),
adattamento e traduzione francese della Costituzione di Anderson e del Discorso
di Ramsay.
(6) Su questo personaggio straordinario, vedere Jocelyn Godwin, Atìhanasius
Kircher, un uomo del Rinascimento alla ricerca del sapere perduto, Jean-Jacques
Pauvert, Parigi, 1980.
(7) Il libro di Jean Terrasson si pone nel sigillo del Télémaque di Fénelon,
(redatto nel 1695 e pubblicato nel 1699 da Ramsay), un romanzo pedagogico che
ricorda i racconti di Omero e Virgilio per insegnare ai giovani duchi di
Borgogna l’arte di regnare senza dispotismo. L’abate Terrasson usa un processo
simile. Per costruire il suo racconto esprime una vasta erudizione
rappresentando tutto ciò che ha potuto essere scritto sull’Egitto (Diodoro di
Sicilia, Clemente d’Alessandria, Erodoto, Giamblico, Athanasius Kircher…).
(8) «Informazioni sulla vita e le opere dell’abate Terrasson», in Séthos, storia
o vita ricavata dai monumenti, aneddoti dell’antico Egitto D’Hautel, Parigi,
1813, tomo 1, p. 12. (9) Ramsay, nel marzo 1737, redige una nuova versione di
questo discorso, più lunga della prima, nella quale lancia l’idea di una Grande
Enciclopedia.
(10) Notiamo che Ramsay pur non avendo creato alcun rito o grado è considerato
colui che ha dato l’avvio a questo movimento.
(11) In proposito vedere l’articolo di Michel Piquet: «Il Grado Rosa-Croce:
fonti del “Nec plus Ultra”», rivista Rinascita Tradizionale, n° 110-11, luglio
1997.
(12) Vedere René Le Forestier, La Franc-Maçonnerie templière et occultiste aux
18° et 19° siècles, Aubier-Montaigne, Parigi, 1970, Introduzione, chap. III.
(13) René Le Forestier: La Franc-Maçonnerie templière… op. cit. libro II, cap.I,
pp. 543-555. (14) Quest’opera magnifica è attualmente edita dalla Diffusione
Rosacrociana.
(15) A proposito dei Fratelli Iniziati dell’Asia e Saint-Germain, vedere Arthur
Mandel, Le Messie militant – Histoire de Jacob Frank e du mouvement frankiste.
(Il Messia soldato – Storia di Jakob Frank e del movimento frankista), Arché,
Paris, 1989. Il celebre alchimista è citato anche nel libro di René Le Forestier
(op. cit). Anche Paul Chacornac ha dedicato un’opera, Le Comte de Saint-Germain
(Édition Traditionneles, Paris, 1947) a tale personaggio sul quale non ci
soffermeremo per mancanza di spazio.
(16) Vedere l’articolo di Pierre Collier: «Le grade maçonnique de Rosa-Croix et
le Christianisme: enjeux et pouvoir des symboles» (Il grado massonico di
Rose-Croce e il Cristianesimo: gioco e potere dei simboli), rivista Politica
Hermetica, n° 11, 1997.
(17) Questo testo del 1765 è nella biblioteca storica di Parigi.
(18) Vedere Le Forestier, La Massoneria templare… (op. cit., pp. 68-84 e
157-164), e soprattutto Henry Corbin, il quale, in Tempio e contemplazione, fa
un’analisi più profonda, (Flammarion, Paris, 1980 pp. 376-379).
(19) Henry Corbin, Tempio e contemplazione, op. cit., p. 373.