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Sistema Teurgico Arcana Arcanorum
"Scala di Napoli"
Si ringrazia il dott. Luigi Braco per le preziose indicazioni
Nel 1614, il medico ed alchimista Michael Maïer (1568-1622) aveva
intitolato il suo primo libro Arcana Arcanissima. Quest'opera era
dedicata al medico inglese William Paddy, amico di Robert Fludd.
Nel XVIII° secolo, l'espressione arcana arcanorum si incontra nella
letteratura rosacrociana, ad esempio nei Simboli segreti di Altona,
pubblicati nel 1785 e 1788.
Dopo la fine del XVIII° secolo, l'espressione Arcana Arcanorum
designa dei materiali, insegnamenti e rituali, dai quali Cagliostro
attinse nel corso dei suoi numerosi viaggi negli Ordini iniziatici
d'Europa. Il suo insegnamento non evocava gli Arcana Arcanorum , ma
il Secreto Secretorum (il Segreto dei Segreti), che significa la
stessa cosa. Insegnamenti e rituali sorti da questi materiali sono
rivelati al vertice di numerosi Ordini iniziatici in forme diverse.
Rimessi l'8 ottobre 1816 al Grande Oriente di Francia, un compendio
dei quattro ultimi gradi del Rito di Misraïm è presentato il 20
novembre 1816 ai cinque membri di una commissione d'esame. Redatto
in italiano, ha per titolo arcana arcanorum . Questi Arcana
Arcanorum furono importati dall'Italia verso il 1816, dai fratelli
Joly, Gabboria e Garcia che li avevano ricevuti nel 1813. Furono
introdotti nel Rito di Misraïm, in parallelo ai quattro ultimi
gradi, dal 87° al 90° , che non presentavano fino a quel momento
alcun aspetto operativo .
La composizione degli Arcana Arcanorum
Nel XVIII° secolo, i circoli di adepti si applicavano allo studio
di tre campi distinti, ma in permanente interrelazione:
a) Un sistema teurgico di invocazione del Santo Angelo Custode o di
una pluralità di angeli con dei riti, dei talismani, dei sigilli o
altre tecniche. Lungi dall'essere fine a se stessa, questa
evocazione segna l'inizio di un percorso. Beneficiando
dell'assistenza dell'Angelo custode o degli angeli evocati,
l'iniziato intraprende dei processi di trasmutazione, attraverso
l'alchimia metallica o l'alchimia interna.
b) Una pratica dell'alchimia metallica di laboratorio. I testi che
mi è stato possibile consultare lavorano con l'antimonio.
c) Una pratica delle alchimie interne, utilizzando i processi e le
qualità sostanziali del corpo fisico considerato come Athanor .
Ogni fattore, ogni tappa dell'alchimia metallica trova le sue
corrispondenze nel corpo dell'adepto. Questo effettua un
andirivieni permanente tra l'Opera esteriore e l'Opera interiore.
Come il lettore potrà costatare nello studio del quaderno che
segue, gli Arcana Arcanorum presenti nell'ambiente massonico non
considerano che l'aspetto teurgico. Tuttavia, molti gradi del Rito
di Misraïm insegnano l'alchimia metallica e la chiave delle vie
interne sarebbe rappresentata nell'addobbo della Loggia nei quattro
ultimi gradi del Regime di Napoli.
1) PDF Arcana Arcanorum le fil d'ariane retrouve par Axel Karol 2) PDF La Théurgie des "Arcana Arcanorum" par Axel Karol 3) PDF Considérations sur les "Arcana Arcanorum" par Axel Karol
La Massoneria egiziana e gli Arcana Arcanorum
Per Cagliostro, esisteva una continuità tra la “massoneria
egiziana” ed i riti teurgici. La prima non era che una
rappresentazione simbolica dei secondi. L'iniziato dei riti
egiziani, preparato dal suo lavoro massonico, poteva passare alle
tecniche teurgiche con la sensazione di una continuità naturale. Un
rito come quello di Misraïm nacque sotto la forma di un sistema
puramente cabalistico, senza gli Arcana Arcanorum che furono
innestati in parallelo ai suoi ultimi gradi qualche anno più tardi,
dopo il loro arrivo dall'Italia. L'89° grado del rito di Misraïm
propone il programma seguente: “ Si dà in questo grado, che si può
chiamare l'ultimo della Massoneria del Rito di Misraïm, una
spiegazione ampliata dei rapporti dell'uomo con la divinità,
attraverso la mediazione degli spiriti celesti. Questo grado, il
più stupefacente di tutti, esige la più grande forza d'animo, la
più grande purezza di costumi e la fede più assoluta… La parola di
passo è Uriel, nome di uno dei capi delle legioni celesti, che si
comunica più facilmente agli uomini ”. Cosa sono diventate le
istruzioni (orali?) che sviluppavano questo programma? Affronteremo
forse questo argomento un'altra volta.
Syllabus n° 1 – Segreti del Rito
Capitolo I: Tegolatura ufficiale dei quattro ultimi gradi del Rito
di Misraïm o d'Egitto.
Gradi 87, 88, 89 e 90 – Regime di Napoli – “Arcana Arcanorum”.
Grado 87 – 4 a serie – 17 a ed ultima classe.
sublime principe della massoneria – gr .^. ministro costituente
grande regolatore generale dell'ordine – capo della prima serie (gr
.^. 1 a 33).
Riferimenti : cav. Ragon, Tegolatura Generale, Parigi, Collignon
1861, pp. 305-306. Tegolatura manoscritta, 1778, su pergamena.
Grado di : L'unità filosofica con il Cosmo.
Addobbi: Questo grado esige tre Templi: a) un tempio nero,
illuminato da una sola candela, velata da una lanterna cieca. b) un
tempio verde, illuminato da tre fiaccole disposte a triangolo. c)
un tempio rosso (violaceo), illuminato da 36x2=72 candele.
Simboli: Soltanto il terzo Tempio porta ad Oriente un simbolo della
divinità: un triangolo luminoso con la Tetractys simbolica.
Batteria: un solo colpo (O)
Parole sacre: Domanda: «Io sono», risposta: «Noi siamo».
Parole di passo: domanda: «Natura»; risposta: «Verità».
Era : la prima del Mondo.
Cordone: viola, bordato d'amaranto.
Segno: alzare le mani verso il cielo, ad ipsilon, gli occhi in
ammirazione, per rendere grazie al Dio unico.
Titolo: Ven.bile Saggio-Presidente
Ora: i lavori si effettuano dalla prima ora del giorno alla prima
ora della notte.
Toccamento: prendersi vicendevolmente le due mani, con le braccia
incrociate.
Abiti rituali: niente mantello. Ricamare sul cordone le lettere g
.^. p .^. d .^. s .^. g .^. c .^. d .^. s .^. p .^. d .^. 87°grado.
Sigillo: due quadrati formanti triangolo con un punto nel centro.
Capitolo II: Insegnamento Tradizionale degli ultimi Quattro Gradi
1. Nota.
Come detto molto giustamente dal cav. Ragon, i quattro ultimi gradi
del Rito di Misraïm formano una sintesi di tutta la Massoneria e
sono tali da soddisfare lo spirito di ogni massone istruito. Non
hanno nulla in comune con i quattro ultimi gradi del sistema di
Bédarride, che non apporta alcuna rivelazione sistematica ed
ordinata dei misteri cosmici.
GRADO 87
a) I tre Templi successivi vanno dall'oscurità alla luce.
· Il primo è nero, in quanto ricorda le origini della vita sul
nostro globo, dove il caos portava in sé i germi di tutte le
creature. Il Sole feconda poco a poco questo caos oscuro e ne fa
scaturire le prime forme di vita.
n.b. – L'iniziato ha anche attraversato questa prima fase di
oscurità in quanto è stato prima contenuto e nascosto nel ventre di
sua madre durante la sua vita fetale e, per venire alla luce, ha
dovuto, ad un certo punto, uscire da questa prima oscurità.
· Il secondo è verde, in quanto ricorda la prima vegetazione
apparsa sulle terre emerse quando il caos fece posto ad un cosmo
organizzato. Verde è il colore della speranza, in quanto la
vegetazione porta in sé la speranza del raccolto d'estate e dei
frutti dell'autunno.
n.b. – L'iniziato è un «uomo di desiderio», cioè di speranza in un
giusto destino della sua vita. Osserviamo che le tre fiaccole
simboleggiano l'effluvio vivificatore che percorre tutto il cosmo
sui tre piani: materiale, astrale e spirituale.
· Il terzo è rosso/violaceo: in quanto l'opera cosmica è compiuta
quando il fuoco cosmico genera in permanenza i suoi germi di vita e
lancia le anime sulla terra.
n.b. – Una volta illuminato, l'iniziato diventa radiante e riversa
sugli altri una radiazione benefica. Arde di bontà, di carità,
d'altruismo. «Zelus tuus devoravit me».
b) La batteria ha un solo colpo in quanto non c'è che una sola
armonia cosmica, percettibile dal libro della natura, che ci rivela
il piano divino, la sua armonia, il suo irradiamento d'amore. Ci si
identifica allora con tutto ciò che vive. Natura dà Verità, e
questa dà quel sentimento di unità: Io sono- Noi siamo.
c) L'era è la prima del mondo in quanto ricorda l'origine della
nostra vita cosmica: Ordo ab Chao.
d) L'ora: la prima, ricorda anche questa «genesi», questo inizio,
questo punto di partenza.
e) Per l'uomo, vi sono il campo materiale ed il campo spirituale,
strettamente uniti ed inseparabilmente coniugati in lui: da questo
quei due quadrati simbolici, con un punto nel centro, indicante
l'unità del nostro essere, fatto sia di carne che di spirito.
f) Il segno è strettamente pitagorico: formare con le braccia tese
verso l'alto la lettera maiuscola Ipsilon (Y), chiamando l'infinito
con le due braccia alzate. È la posizione classica della preghiera
più efficace (cfr. i bronzi greci indicanti un efebo in preghiera).
g) Le settantadue candele formano due gruppi di trentasei luci. In
quanto vi sono due quadrati da illuminare: quello che rappresenta
il corpo e quello che rappresenta l'anima. Trentasei è il numero
della Tetractys pitagorica, in quanto comporta il cubo di 1 (1), il
cubo di 2 (8) ed il cubo di 3 (27); 1?=36.
Nota generale : l'87° grado insegna all'iniziato a porsi nel suo
centro naturale, il macrocosmo; deve percepirne l'evoluzione (dal
caos all'ordine, e dal nero al rosso passando attraverso il verde),
coglierne l'unità e vivere in unione con tutto ciò che vive attorno
a noi ed in noi. Bisogna tendere le braccia alla Luce ed essere in
risonanza con la Vita divina nell'universo.
GRADO 88
a) Il Sole che brilla al centro di un mondo ovale ci ricorda il
nostro posto nella natura manifestata. Tutto vi germoglia, tutto è
verde, tutto è chiamato ad una più grande perfezione; ma attenzione
tuttavia, non bisogna essere abbagliati da una luce troppo viva; la
verità non brilla con un solo baleno folgorante. È al contrario una
scienza progressiva che si assimila dolcemente, con prudenza e
saggezza. Da qui il principio della riflessione, che protegge
l'occhio sensibile da una luce troppo viva. Anche gli Illuminati di
Baviera adottavano questo segno simbolico all'apertura del loro
grado di Minerval e questo segno è la prima parte del segno segreto
dei Martinisti. È una chiave universale che ci ricorda
efficacemente la modestia del Saggio, la semplicità di cuore
dell'iniziato che avanza verso la Luce, senza temerarietà e senza
arroganza.
b) La parola sacra «Zao», che in greco significa «io vivo», ha
dunque un profondo significato. Molti credono di vivere, ma in
realtà non vivono realmente in quanto passano su questa terra senza
vederla e senza capirla. L'iniziato, al contrario, non è più un
profano, non è più un cieco. Vede tutte le cose, percepisce le
magnetizzazioni più segrete del cosmo e vive in armonia con lui.
c) Molto interessante è il simbolo del mantello azzurrino che
l'adepto riveste in questo grado. È contemporaneamente una barriera
protettrice contro gli attacchi esterni ed il guscio di un uovo
mistico in cui l'iniziato si rinchiude su se stesso, riceve le onde
cosmiche e fa germogliare in sé la messe spirituale. La tradizione
del mantello è ellenica e pitagorica. È l'abito classico del
filosofo. In lui vibrano la corrente solare ed il suo peplo è
azzurro in quanto percepisce l'armonia delle sfere nascoste
nell'azzurro dei cieli. Eliminiamo in noi ogni oscurità. Con la
meditazione profonda, ascoltiamo l'invisibile parlare in noi.
Nota generale : L'88° grado ci fa partecipare interiormente
all'onda vitale del cosmo o macrocosmo. Apriamo i nostri occhi
interiori e percepiamo ciò che il profano ignorerà sempre.
grado 88 – 4 a serie – 17 a ed ultima classe
sublime pontefice della massoneria – sovrano gran patriarca, gran
ministro costituente -capo della seconda serie (gr .^. 34 a 66)
Grado: del Microcosmo.
Addobbi: Il Tempio è di forma ovale, i parati di colore verde
(verde acqua).
Simbolo: Un Sole radiante (Helios- Aktinas- Ballôn).
Dignitari: Su un trono, all'oriente, il Gr.^. Presidente. Alla sua
destra, ai suoi piedi, il Gr .^. Referendario – Gr.^. Oratore.
Batteria: Con la mano, battere tre colpi uguali (O O O).
Parola sacra: Balbek (o) Heliopolis (città del Sole).
Era: nessuna
Ora: nessuna
Segno: Detto di riflessione: aprire la mano sinistra sulla fronte
al di sopra del sopracciglio sinistro.
Toccamento: Prendersi le braccia in Catena d'unione.
Abito rituale: Mantello e cordone di colore azzurro. Sul cordone,
ricamare le lettere s.^.p.^.d.^.s.^.c.^.d.^. 88° grado.
Grado 89
sublime maestro della grande opera – sovrano gran patriarca, gran
ministro costituente-capo della terza serie (gr.^. 67 a 77)
Grado: Del Mediatore, cioè del legame vivente tra il visibile e
l'invisibile, tramite la mediazione degli spiriti celesti.
Tempio: rosso
Parola di passo: Uriel (o Hephaïstos).
Parole sacre: Iehovah (o Zeus).
Segno: detto d'intrepidezza: toccarsi mutualmente il cuore, con il
medio della mano destra.
Parola d'ordine: «Il mio cuore non trema».
Batteria: nessuna
Abito rituale: un mantello bianco ed un cordone rosso-fuoco, orlato
di nero.
Grado 90
sovrano gran maestro assoluto, capo della quarta serie (gr.^. 78 a
90) del concistoro della saggezza suprema.
Addobbi: Tempio di forma rotonda, rappresentante le terre
dell'universo ed il nostro mondo.
Parola di passo: Sophia (Saggezza).
Parole segrete: Dire «Osiris» dopo aver sentito dire «Isis».
Acclamazione: tre volte «Fiat».
Veste rituale: grembiale e cordone bianchi. Sul grembiale,
dipingere: la luna, il Sole, sette pianeti, un uovo alato, una
palma a sinistra ed una scala a destra. Sul cordone, dipingere: la
luna, il Sole, sette stelle, l'ouroboros (serpente che si morde la
coda), Janus, due mani unite, le parole «Nulla al di là; pace agli
uomini».
Sigillo segreto: Al centro, un triangolo con un punto nel centro;
una Ipsilon pitagorica formante i raggi che escono dal triangolo;
il tutto in un quadrato, contenuto in un altro, il tutto in un
triplice cerchio.
Parole d'apertura : «Pace agli uomini».
GRADO 89
Qui, si cambia il mantello azzurro con uno completamente bianco, in
quanto si va ora a toccare e percepire il mondo angelico che
prolunga il nostro mondo nell'invisibile e lo riallaccia al centro
ineffabile di ogni esistenza. Uriel, che è una parafrasi di
Héphaïstos, è l'angelo del fuoco, in quanto il fuoco è il grande
legame tra l'invisibile ed il visibile. Prima con i fuochi sacri,
fiamme viventi che animano una tornata rituale; poi con il fuoco
spirituale, che raggiunge l'anima e la trasporta con le delizie
dell'unione con la sua fonte ineffabile. Questa osmosi tra i mondi
spirituali e noi esiste: il discepolo che vi partecipa non ha nulla
da temere da lei. Da cui la parola d'ordine: «Il mio cuore non
trema». Ma guai al profano, all'apprendista stregone che cercasse
di mettere in moto le potenze che intuisce e non ha il diritto di
asservire: sarà stritolato come Prometeo. Il cordone ha il colore
del fuoco; il suo orlo è nero, in quanto il fuoco spirituale viene
a visitare il nostro essere materiale, ancora legato al ciclo della
materia.
Nota generale: Ragon ha molto giustamente detto di questo grado: «È
il più stupefacente ed il più sublime di tutti, esige la più grande
forza d'animo, la più grande purezza di costumi e la fede più
intrepida».
GRADO 90
L'ultimo grado del Regime di Napoli della Massoneria Egiziana forma
il Concistoro della Saggezza. È la conclusione, il risultato di
tutta una evoluzione interiore, il coronamento di tutto il lavoro
iniziatico. La parola di passo lo dice: Sophia, nome greco che
significa «saggezza». Ecco il fine raggiunto al termine del lavoro
dal vero iniziato. Egli ha scrutato, pesato, studiato, confrontato,
sperimentato e capito. Egli coglie contemporaneamente:
a) la vita cosmica dov'è integrato; da cui il decoro astronomico
del grado.
b) la dualità dell'universo, simboleggiata nel primo grado dalle
colonne B.^. e J.^. e nell'ultimo grado dalle due polarità cosmiche
simboleggiate dalla Luna (Iside) e dal Sole (Osiride).
c) la sola condizione umana della felicità umana: la pace tra gli
uomini (da cui il rito d'apertura e l'acclamazione «Fiat», che
questo augurio di pace realizza. «Pace agli uomini – Fiat».
L'iniziato è persuaso di questa necessità e collabora a tutto ciò
che può portare gli umani ad una mutua comprensione e ad un'intesa
fraterna. Armonia nel cielo, armonia nei cuori, pace su questa
terra: questa è la filosofia del Rito.
d) l'interdipendenza di tutto ciò che esiste: da cui il
meraviglioso sigillo segreto del Rito dove sono richiamati insieme
la radiazione divina (triangolo con il punto), le due vie dell'uomo
(Ipsilon in raggi), le opere della materia e quelle dello spirito
(due quadrati incastrati), l'ultima interpretazione dei tre mondi
(i tre cerchi concentrici). È un simbolo completo, razionale, ricco
di rivelazioni. Il grembiale autentico del grado è molto
rivelatore, anche lui. L'uovo alato insegna insieme la nostra
generazione, un ovulo uscito dalle ali dell'anima immortale, e
l'origine del nostro mondo, il caos, già così ben descritto nelle
tradizioni sacerdotali dell'antico Egitto. Occorre qui ricordare
l'uscita dell'uovo solare fuori dalle acque dell'abisso primitivo e
quella nascita di un mondo organizzato fuori dal caos «antico e
primitivo» secondo la teologia di Hermopolis. La scala, che sale
verso il Sole, ci dà i gradi dell'ascesa personale, che deve
sfociare nell'unione con l'ineffabile. La palma, carica di frutti,
guarda verso la Luna, in quanto è il simbolo dei frutti della
terra, nati dall'opera fecondante del Sole. In quanto all'ouroboros
ellenico, ricorda l'unità del mondo: en to pan.
Nota generale : Il 90° grado è il risultato logico di ogni studio
iniziatico. Dà delle lezioni filosofiche della massoneria una
sintesi ammirevole, una chiara conclusione. L'iniziato conosce la
sua vera collocazione in seno all'universo vivente. Ne conosce i
limiti, le schiavitù e la grandezza. Non ha da modificare ciò che
è, se non la sua volontà. Deve interrogarsi davanti al piano
cosmico dov'è integrato. Ne percepirà allora la magnetizzazione
segreta, la vita occulta, la gioia spirituale, ciò che Pitagora
chiamava «l'armonia delle sfere». Non è forse questo, alla fin
fine, il solo, ammirevole, lo scopo reale di ogni iniziazione?
Nota storica -
Prima di noi Ragon ha già indicato quanto il Regime di Napoli ha di
personale, di speciale, di originale. Il Misraïm di Napoli
costituisce da solo una scuola autonoma, ricca di tradizioni
segrete, di verità nascoste e di tesori spirituali. Ha in modo
evidente origini egitto-greche. Le sue parole sacre ed i suoi
insegnamenti lo dimostrano. Si tratta di tradizioni anteriori alla
Cabala e di cui questa ha talvolta riprodotto l'eco. Misraïm è
dunque un Rito che merita di essere conosciuto e che può dare ad
uno spiritualista grandi illuminazioni e le più immortali speranze.
Nota supplementare.
Evitiamo qualsiasi confusione tra il Rito originale ed antico, che
è quello di Misraïm, e le copie che ne furono fatte al momento
della creazione dei Riti di Memphis o di Memphis-Misraïm. Queste
copie sono posteriori e molto disorganiche. Persino il sigillo di
Memphis è una volgare amplificazione del sigillo di Misraïm che
racchiude nel suo centro.
Syllabus n. 2
Note sulla tradizione egitto-greca del rito
Nota generale: L'insegnamento iniziatico si trasmette
tradizionalmente «da bocca ad orecchio» e per mezzo di simboli
esoterici. Allo stesso modo che la scrittura egiziana comportava
diversi gradi di significato andando dalla redazione demotica a
quella tramite geroglifici, così certi simboli tradizionali sono
suscettibili di diversi significati. È evidentemente la più segreta
di tutte che insegnano gli Ordini iniziatici.
La storia ci evidenzia l'origine egiziana della maggior parte delle
tradizioni greche. Da un lato, tutte le guide e gli istruttori
sociali delle diverse comunità greche si recano preliminarmente in
Egitto per esservi iniziati e formati per la loro missione (Solone,
Licurgo, Talete, Pitagora, Platone, Plutarco, ecc.); dall'altro la
parte essenziale delle tradizioni esoteriche è rigorosamente di
origine egiziana come dice Plutarco ed afferma Erodoto.
Ne deriva che esiste un fondo comune di tradizioni egitto-elleniche
che costituiscono la vera iniziazione. Nello sviluppo delle
civiltà, questa corrente si ritrova in diversi paesi: sia tramite
il pitagorismo ed il neopitagorismo, sia tramite l'essenismo o
sincretismo alessandrino, sia anche tramite certi filosofi arabi.
Misraïm non è dunque un elemento nuovo nella storia
dell'iniziazione antica tradizionale. È soltanto una delle branche
di questa tradizione le cui radici sono egiziane ed il tronco
ellenico. Sfortunatamente per questo Rito, non è che nei suoi
quattro ultimi gradi del Regime di Napoli (87, 88, 89 e 90) che la
corrente tradizionale si scorge in modo irrefutabile. Pur
chiamandosi «Rito d'Egitto», l'Ordine di Misraïm classico è, nei
suoi altri gradi, essenzialmente cabalistico e Ragon lo chiama per
questa ragione «Ordine giudaico di Misraïm». La maggior parte dei
suoi propagatori erano degli israeliti praticanti ed hanno dato uno
sviluppo, che si può capire, alla parte cabalistica. Ma hanno
dimenticato che la Cabala è, storicamente, un elemento
relativamente recente, posteriore alla tradizione egitto-ellenica i
cui segreti sono millenari e si ritrovano nella cabala in modo
evidente. Lo si deduce quando nella maggior parte dei gradi
inferiori all'87°, molte tradizioni cabalistiche sono in realtà una
ripetizione o un'amplificazione di insegnamenti anteriori
egitto-ellenici.
1. Note sull'87° grado
Tradizione egitto-greca sulla storia del Cosmo vivente e
sull'origine del nostro mondo:
a) Esistono nella tradizione egiziana primitiva diverse leggende
simboliche sull'origine del Cosmo. Il papiro magico Harris narra
(6,10 ss) che vi fu inizialmente un'acqua scura e primordiale, il
Noun . Ne uscì un'isola, e su questa un uovo mistico da cui uscì
un'oca solare; la luce nacque con lei. L'uccello divino s'invola
pigolando, prende il suo posto nel cielo, inonda il mondo con i
suoi raggi; subito l'oscurità primitiva fa posto al giorno, il
silenzio del mondo cessa; il cielo feconda la terra. Un'altra
versione di questo avvenimento cosmico ci è data da una traduzione
di Kees (Zeitschrift fur agyptische sprache und altertumskunde, 57,
116 ss) ; è da un fiore di loto che il giovane sole sarebbe uscito
dall'acqua primordiale.
b) Si verifica allora tutta un'evoluzione: il caos primitivo lascia
il posto ad un universo organizzato; il cielo e la terra che erano
un tutt'uno si separano, la dea del cielo, Nut, che era coricata
con il suo sposo Geb, dio della terra, è sollevata dal dio
dell'aria, Shu, che è loro padre, scena che è spesso rappresentata
dagli artisti dell'Antico Impero.
c) Il sole diventa allora il trionfatore universale: il suo occhio
di fuoco dissolve ogni tenebra ed ogni esistenza ribelle, gli si
erigono dei templi elementari durante le prime dinastie: questi
templi sono aperti, un obelisco vi attira la forza divina.
Vi sono dunque tre fasi in questa evoluzione del Cosmo vivente.
L'87° grado corrisponde molto esattamente a questi tre stadi; i
suoi tre templi successivi sono rigorosamente conformi alla
leggenda tradizionale. Il tempio nero è appena illuminato da una
sola candela racchiusa in una lanterna cieca che ne attenua la
debole luce: troviamo qui l'immagine sensibile del Caos oscuro ma
dove vi è già una speranza, un germe di vita. Il tempio verde
mostra il sorgere della vegetazione. Il tempio rosso, il trionfo
delle forme della vita universale grazie all'azione benefica dei
vivi raggi solari. Questi decori sono dunque autenticamente
egiziani ed è il caso di rilevare che quando questi rituali furono
stabiliti, i geroglifici non erano ancora conosciuti né decifrati.
È dunque impossibile attribuire il Rito di Misraïm a semplici
volgarizzatori posteriori alla scoperta di Champollion. L'antichità
e la realtà della tradizione egitto-greca attraverso le epoche è
così chiaramente dimostrata. Quando l'alfabeto egiziano sarà
decifrato, si vedrà con sorpresa, durante il primo esame dei papiri
autentici, che la tradizione dell'Egitto antico si ritrova nel Rito
di Misraïm che è dunque realmente un rito d'Egitto, poiché la sua
tradizione orale corrisponde fedelmente alla traduzione manoscritta
che non sarà rivelata che molto più tardi.
Osserviamo inoltre che la Grecia che ha ricevuto, anche lei, la
tradizione egiziana, l'ha ripresa ed ampliata in forma figurata nel
Timeo di Platone dove è descritta matematicamente l'azione divina
che fa passare il mondo dal caos all'ordine. Pochi massoni, anche
istruiti, sanno che il loro motto « Ordo ab Chao » è ben anteriore
al cristianesimo poiché ha per autore Platone stesso (Timeo, 29°-30
a). D'altra parte, l'uomo è nato «per conoscere l'essenza della
natura» ha scritto il pitagorico Archita di Taranto, che fu il
professore di Platone (frammento metafisico n° 6). «Vedere e
conoscere ciò che ci circonda, ecco ciò che è proprio alla nostra
saggezza» (stesso frammento). Da cui le parole sacre:
«Natura-Verità» e «Io sono - Noi siamo»; è la conclusione dello
studio della natura basata su quei principi.
In quanto al quadrato, importante simbolo della tradizione
egitto-greca, riporta, dice Filolao di Taranto, noto pitagorico,
nel suo frammento n° 20, l'immagine dell'essenza divina. Esprime
l'ordine perfetto. È ad angoli retti, a manifestare l'immutabilità;
i suoi lati uguali assicurano la sua permanenza. Ritroviamo questo
quadrato non soltanto nel sigillo di Misraïm, ma anche nei
toccamenti dei gradi 87 e 88 dove, prendendosi sia le mani che le
braccia, si disegna un quadrato poiché si hanno per fare questo le
braccia preliminarmente incrociate. Il viola del cordone è il
colore della spiritualità nata dalle nozze dell'azzurro celeste e
del rosso fuoco. Il suo bordo amaranto ricorda il colore dei nastri
portati dai mistici greci partecipando alla processione di Eleusi.
Il viola è il colore del mantello del dio solare Apollo (Portal, p.
237).
Il triangolo del sigillo, con un punto nel centro, ci ricorda che
Dio è la causa che genera tutte le cose in permanenza e da cui
tutto emana (Proclo, ad Iucl, Elementa, I, 36), vecchia idea
ripresa da Filolao (frammento 20). Dio agisce qui sul corpo come
sull'anima del neofita, ognuno simboleggiato da un quadrato. Li
illumina dentro. Anche il segno tradizionale della preghiera greca
(pregare ad Y) completa perfettamente la caratteristica ellenica ed
egiziana di questo importante grado.
2. Note sull'88° grado.
Complemento del grado precedente, quest'ultimo insiste ancora sulla
fioritura delle forme di vita nel mondo. Il colore verde dei parati
è tradizionalmente quello della natura, della vegetazione. Ecco
perché Apuleio ci ricorda nell'XI° libro delle sue Metamorfosi che
sono obbligatoriamente delle corone di frasche verdi che venivano
consegnate ai postulanti in occasione della loro iniziazione. Il
colore azzurro del mantello è qui volutamente negativo in quanto
questo grado indica il rientro in se stessi, la passività del
postulante che deve ricevere dall'esterno gli influssi celesti che
farà germogliare in sé. È la seconda parte del segreto tradizionale
di Eleusi: Kué , cioè «germe», partorisce, dopo che la rugiada
celeste è discesa ( Hué : discende, piove, cade). Qui, l'iniziato è
ricettivo, tutto avviene in lui stesso, il microcosmo. È il metodo
della meditazione profonda, della «notte oscura dei sensi» che
attende la discesa del raggio illuminante. È la posizione dell'uomo
di desiderio che attende la venuta dell'Uno così brillantemente
descritta da Plotino nelle sue Enneadi . E che finisce col
percepire in sé il battito della vita universale. Molti metodi
orientali tendono allo stesso fine con diversi artifici respiratori
(yoga).
3. Note sull'89° grado.
Tutto è rosso, qui: decori, cordone, calore del cuore. Soltanto
l'adepto indossa un mantello immacolato. Il rosso è
contemporaneamente il colore del fuoco e quello della gerarchia
(re, senatori romani, grandi pontefici, attualmente cardinali). È
anche il colore del mantello del maestro istruttore che è Luce ed
Amore (il Buddha, Pitagora). Il bianco è il colore sacerdotale per
eccellenza. In quanto per entrare in contatto con le potenze
angeliche che servono da intermediari, da mediatori, tra le
gerarchie degli spiriti celesti e gli uomini ancora incarnati nella
materia, il richiedente deve essere puro di corpo, puro di veste,
puro di cuore e di pensiero. Pitagora imponeva questo colore ai
suoi sacerdoti; l'aveva visto fare in Egitto. Per tentare di
avvicinare l'invisibile, l'iniziato dell'89° grado deve dunque
presentarsi con vesti immacolate davanti alla soglia
dell'ineffabile. Il primo dei mediatori è l'abitante del fuoco
simboleggiato dalle parole «Uriel» o «Hephaïstos».
Tutto vive nella natura. L'aria è animata da milioni di germi che
gli antichi pitagorici vedevano danzare nel raggio solare. L'acqua
è popolata da migliaia di creature elementari (amibes). La terra
cela nel suo seno tutti i semi, tutti i germi, tutti gli esseri. Il
fuoco, anche lui, è abitato ed animato da esseri invisibili ai
nostri occhi ma percettibili da un iniziato che li chiama
«pre-adamiti» o «salamandre» o ancora «Geni del fuoco». È qui il
primo mediatore. Ne deriva che occorre un certo numero di fuochi
viventi durante ogni riunione di questo grado. Ma il rituale non ne
parla, è essenzialmente variabile a seconda delle qualità personali
dell'operatore. Occorre sempre un numero dispari, in quanto ciò che
è pari è divisibile. Mentre l'operazione di chiamare a sé le forze
dall'alto esclude ogni possibilità di imperfezione o di divisione.
Confrontiamo qui il nostro Rito con quello di Cagliostro, che
introdusse un Rito evocatorio egiziano a Lione e vi ottenne davanti
a numerosi testimoni dei fenomeni incontestabili di contatto con
l'invisibile. Anche qui, i mantelli sono bianchi ed il fuoco sacro
deve bruciare in permanenza durante l'invocazione delle potenze
mediatrici. Poco importa quale potenza benefica svolga questo
ruolo, che sia un saggio egiziano, greco o ebreo. L'essenziale è
che vi sia un contatto, un aiuto. «Il mio cuore non trema» in
quanto l'invisibile è nostro amico, il nostro protettore, il nostro
salvatore, il nostro aiuto permanente, grazie ad una ineffabile
osmosi. Un bambino non deve mai temere l'arrivo di suoi pari,
materiali o spirituali. Queste parole d'ordine sono dunque
rigorosamente autentiche e non possono essere state date che da
iniziati che avevano ottenuto questo prezioso contatto.
4. Note sul 90° grado.
Se l' ouroboros greco è dipinto sui decori dei dignitari di questo
grado, è che tutta la filosofia di questo ultimo grado chiude il
cerchio dell'iniziazione massonica. Stupefacente sintesi, si
ritorna al primo grado della scala. Si vede così che la fine
raggiunge l'inizio, il serpente eterno si morde la coda. Tutto in
natura è un eterno ricominciare. Il Giano dipinto sul cordone
rappresenta, come il sole e la luna, le due polarità del mondo.
Ritroviamo così le due colonne dell'apprendista che ci sono
familiari: B.^. e J.^., ma dando loro due nomi grecizzati: Osiride
ed Iside, che bisogna leggere in egiziano Ouserew e Eseth . Si
sostituisce la tradizione ebraica con la più antica egitto-greca
dove i due aspetti della vita universale sono religiosamente
definiti ed onorati. Tutta la vita dell'iniziato oscilla tra questi
due poli; materia e spirito, bene e male, gioia e dolore. Tutta
l'iniziazione deve condurci dalla Luna al Sole, da Iside ad
Osiride, dalla materia all'essenza divina. È tutto qui, non vi è
altra iniziazione. La conclusione del grado è duplice:
a) sul piano spirituale, esiste una scala mistica che bisogna
salire grado per grado per raggiungere l'ineffabile.
b) Sul piano materiale, esiste un dovere puro; quello di essere un
uomo socialmente utile, irraggiante sugli altri la luce ed il
calore che ha ricevuto. È la negazione della piaga del nostro
tempo, l'egoismo.
Da qui quell'ammirevole saluto «Pace agli uomini». Non si può
augurare loro niente di meglio: pace interiore della loro
coscienza, pace esteriore nei rapporti coi loro simili.
L'iniziazione non è dunque un'egoistica collezione di segreti
individuali in grado di dare a chi li possiede un ascendente sugli
altri, di cui potrebbe peraltro fare un cattivo uso. La vera
iniziazione è al contrario la comunicazione di segreti tradizionali
che rendono l'uomo migliore, che gli indicano il suo posto
nell'insieme del mondo e che gli impongono di conseguenza di
svolgere il suo ruolo benefico per non rovinare l'armonia
dell'insieme. Misraïm riempie questo ruolo, ma è stato mal
compreso. Questo Rito ha tuttavia in sé un insegnamento non
equivoco di amore universale, di pace sociale, di elevazione
spirituale, di collaborazione con il cielo. È dovere dei suoi figli
fedeli di vivere quella lezione permanente della saggezza antica ed
adempiere così il loro dovere cosmico.!!!"
PDF sull'Arcana Arcanorum
descritta da Denis Labourè -
lntervista a Denis Labourè
sull'Arcana Arcanorum
Arcana Arcanorum Completa
A. A. versione Ambelain
>> ATTENZIONE Mettere in pratica questo rituale NON ha alcun senso, é SOLO una testimonianza storica <<
Si consiglia vivamente lo studio dei volumi "L'Alchimia di Partenope" e "Arcana Partenope" del dott. Luigi Braco
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