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a cura di IniziazioneAntica

 

Il "Martinismo" è un movimento iniziatico, aperto ad uomini e donne di desiderio, che esprime la Tradizione esoterica unica mediante simboli cristiani-cabalistici. Esso deve il suo nome al filosofo francese Louis Claude de Saint-Martin, vissuto nella seconda metà del XVIII Secolo, che diffuse un insegnamento basato sulla preghiera "del cuore" o "cardiaca" per il raggiungimento del perfezionamento interiore dell'uomo e della sua unione col divino.

L' “Ordine Martinista Napolitano", oggi “Ordine Martinista di Rito Napolitano" non deriva da una delle diaspore dell'Ordine Martinista francese fondato da Papus, ma è una linea a se stante, nata a partire da un nucleo di discepoli napoletani del 1800, contemporaneamente eredi di una tradizione ermetica egizio-napoletana transitata attraverso Raimondo de Sangro, iniziati da Eliphas Levi (a sua volta iniziato al martinismo da H. Delaage e alla magia trasmutatoria da Don Antonio Marino abate di S.Giovanni a Carbonara) e, quindi, collegati idealmente in linea diretta ai primi discepoli "intimi" di L. C. De Saint Martin. L'Ordine Martinista Di Rito Napolitano riunisce pertanto in sé le prerogative del martinismo francese e quelle dell'ermetismo “napolitano”.

Come cita il maestro Francesco Brunelli alias Nebo: "Sotto il nome di Martinisti Napoletani i discepoli di Eliphas Levi ed i suoi biografi  - vedi di Buisset, "Pensees d'Eliphas Levi" - designano un gruppo di discepoli italiani del Maestro, cittadini del Regno delle Due Sicilie, fra i quali principalissimo il Barone Nicola Spedalieri che era «napoletano»... di Catania e cioè siciliano e come tale cittadino del Regno di Napoli «al di là del Faro», come allora si diceva. Oltre allo Spedalieri, notissimo anche per le opere che il Maestro gli ha dedicato, va ricordato l'avvocato Giustiniano Lebano, da Torre Annunziata, Napoli, autore di varie opere occultistiche fra cui "Dell'Inferno, se il Cristo vi discese con il corpo o meno", rifugiato in Francia per motivi politici concernenti le sue attività risorgimentali ed iniziato a Parigi da Eliphas Levi alla Magia Trasmutatoria. Rientrato in Italia dopo l'Unità, rifiutò cariche ed onori e si ritirò a Torre Annunziata nella zona vesuviana, dove si dedicò ai suoi studi ed istruì numerosi discepoli nella dottrina e nella pratica del Martinismo, alcuni dei quali pervennero all'arte Trasmutatoria come Vincenzo Gigante che, assai longevo, visse sino ai nostri giorni. Il Lebano morì ai primi del secolo lasciando fama di grande mago. Un altro napoletano di Portici, sempre nella zona vesuviana, fu Pasquale de Servis, figlio naturale di Francesco I di Borbone Due Sicilie, emigrato a Parigi per motivi di lavoro, venne pur'esso in contatto con la cerchia di Eliphas Levi e fu accolto come discepolo dal Maestro. Suo interesse predominante fu l'astrologia ed alcuni lo identificarono con l'«anonimo napoletano» autore delle «Lunazioni» pubblicate dal Kremmerz il quale ne rifiutò sempre la paternità. Il De Servis che portò lo jeronimo di IZAR, rientrato povero dall'emigrazione, fu ospitato in casa del Kremmerz di cui fu il primo maestro e che successivamente egli indirizzerà al maestro francese Gerard Encausse alias Papus che lo fece accogliere nella cerchia dei martinisti francesi con i quali aveva mantenuto i contatti. Anche il De Servis istruì e guidò discepoli in Italia conservando ottimi rapporti con lo Spedalieri e col Lebano. A Portici sorge ancora una splendida reggia borbonica e molti illegittimi della famiglia furono sistemati nella zona, tra cui il padre stesso della sig.ra Anna, la consorte del Kremmerz, il Comm. Luigi Petriccione (Questo cognome che era quello di un funzionario toscano al servizio della Dinastia, venne imposto a più di un illegittimo di questa per concessione dello stesso funzionario). Oltre al Kremmerz un altro porticese, comunemente ritenuto figlio di Ferdinando II Due Sicilie, Gaetano Petriccione che portò lo pseudonimo di Morienus, fu discepolo prima del Lebano e poi dello Spedalieri, che conosceva la sua origine regale e lo stimò degno dell'Arte Regia iniziandovelo. Discepoli di Morienus furono Philaletes Jatricus e molti altri martinisti dell'Italia meridionale e della Sicilia così come il Kremmerz ebbe discepoli in tutta Italia e anche in Francia. Il Martinismo italiano operativo ebbe dunque origine da questi personaggi e da nessun altro, anche se gli storici dimenticateli, sono passati a cercare altre più recenti e meno nobili origini. Lo stesso Kremmerz considerato come il creatore del kremmerzianesimo appare spuntato dal nulla a mò di fungo. Il Kremmerz, prima della creazione della sua Fratellanza Terapeutica, soggiornò in Francia almeno quattro anni tra il 1888 ed il 1893. Di questo soggiorno, delle sue attività, delle persone che frequentò ed incontrò non si hanno notizie certe. Da molte fonti pare confermato che frequentò Papus ed insieme a lui appartenne alla Hermetic Brotherhood of Luxor, così come Hector Durville alla cui scuola pare che abbia appreso la teoria e la pratica del magnetismo animale che espose poi nella sua Opera Omnia e nel Corpus. Ricordo di sfuggita al lettore poco attento che è nel 1888, l'anno in cui Stanislao De Guaita fonda la Rosa Croce Cabalistica che è alla base del risveglio martinista.) in realtà fu e restò un martinista napoletano e la sua Scuola (4 Cn. In realtà il Kremmerz creò semplicemente e solamente una Fratellanza Terapeutica che chiamò ermetica in quanto la pratica sanatrice non era fine a se stessa, ma tendeva allo sviluppo ed alla manifestazione dell'Hermes, cioè del principio ermetico, uno dei componenti del complesso uomo.) può essere considerata una delle varianti dell'Ordine Martinista, basti sfogliare l'indice dei nomi del IV volume della sua Opera per controllare quante volte sono citati Jacques Martinez de Pasqually, Louis-Claude de Saint-Martin, Eliphas Levi, Stanislas de Guaita, Papus e via dicendo, o meglio ancora, leggere nel testo che cosa il Kremmerz ne scrive per avere la prova del suo «martinismo». Egualmente in tal senso è da interpretare la sua costante collaborazione dal 1923 alla rivista martinista «O Tanatos» diretta dal Banti e la sua iscrizione in testa al comitato di redazione. Abbiano detto che il Lebano ebbe tra i suoi discepoli il Gigante, morto nel 1968, tra i discepoli di quest'ultimo vanno ricordati Francesco Proto da Atrani (1889-1957) e don Luigi Ciardiello de Bourbon «L'Argonauta» ".
 

 

 

Tradizione Napoletana e Ordine Martinista Napoletano

http://www.omnapolitano.altervista.org/

 

 

1) Raimondo Maria di Sangro (1710-1769), Principe di Sansevero, Duca di Torremaggiore, Grande di Spagna, ecc..

2) Vincenzo di Sangro, primogenito di Raimondo de Sangro, comandante della Guardia Reale di Ferdinando I di Borbone.

3) Paolo d'Aquino, Principe di Palena.

4) Pietro d'Aquino, nipote di Paolo, Conte di Caramanico.

5) L'abate Antonio Marino, iniziatore e maestro di Eliphas Levi: il padre dell'occultismo contemporaneo.

6) Domenico Bocchini alias Nicodemo Occhiboni/Geronta Sebezio (1775-1840).

7) Pasquale de Servis alias Izar, (1818-1893) figlio naturale di Francesco I di Borbone.

8) Giustiniano Lebano alias Sairtis Hus (1832-1909).

9) Ciro Formisano alias Giuliano Kremmerz (1861-1910) Maestro della Rosa+Croce d'Oro Italiana

10) Gaetano Petriccione alias Morienus, figlio naturale di Francesco I di Borbone, discepolo di Izar.

11) Antonio de Santis alias Filaletes Iatricus.

12) Vincenzo Gigante, discepolo del Lebano.

13) Eduardo Petriccione alias Geber, figlio naturale di Morienus.

14) Filippo Costa alias Ishabel, discepolo di Filaletes Iatricus.

15) Luigi Ciardiello de Bourbon alias l'Argonauta.

16) Luigi Petriccione alias Userkaf/Caliel, dei Duchi Giordano d'Oratino, figlio naturale di Edoardo, discepolo de L'Argonauta
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17) Mauro Primavera alias Haiaiel é passato all'Eterno Oriente il 30/11/2015 - eccone Una Testimonianza.
 
18) ​Lekabel (vivente) discepolo prediletto di ​​Mauro Primavera alias Haiaiel e suo successore come Gran Maestro dell'Ordine Martinista Napolitano.
 
 

Ulteriori riferimenti: http://omeganexusonline.net/rcmo/martinistorders.htm - CESNUR "il Martinismo in Italia"

 

 

 

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