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Gaetano Petriccione
Ricerche di IniziazioneAntica
Ferdinando II di Borbone Due Sicilie regnò dal 1830 al 1859. Ebbe
due mogli, Maria Cristina di Savoia e Maria Teresa d’Austria, ma come i rumors
di corte hanno tramandato pare che si concesse una sola relazione
extraconiugale.
Ferdinando II nato nel 1810 a Palermo e morto a Napoli nel 1859 dopo un felice e
prospero regno di 29 anni, pare che avesse un figlio naturale frutto di una
relazione con una cameriera napoletana nello scenario della Reggia di Portici,
allorché si era appena risposato con Maria Teresa.
L’affaire porticese di Ferdinando II Borbone pare avvenisse all’epoca della
costruzione della ferrovia Napoli-Portici, tra il 1837 e il 1838. Negli aneddoti
di corte, nell’archivio del professor
Luigi Petriccione e negli archivi
parrocchiali di Napoli, si riporta che ebbe un unico figlio illegittimo,
Gaetano Petriccione, nonno del professor Luigi. Dalla relazione del re con la bella
cameriera napoletana Anna Pascale, detta Pasca, nacque un maschio, Gaetano.
Incinta, la ragazza, su consiglio del cappellano di corte e del giovane fratello
del re principe Leopoldo conte di Siracusa, fu fatta sposare con l’anziano
cameriere napoletano Domenico Petriccione.
Il giovane Gaetano che somigliava tantissimo a Ferdinando II, vide la luce a
Napoli nel 1838, dove venne cresciuto dal padre adottivo. A 12 anni fu accettato
come allievo militare nella scuola sottoufficiali del Regio esercito a
Maddaloni, uscendone con brillanti voti agli esami come secondo sergente del
Genio Militare e quindi venne preso nella file degli allievi della Real
Accademia La Nunziatella, uscendone nel luglio 1858 con il brevetto di alfiere,
sottotenente del Genio Militare e affidato dal 1 settembre al corpo del Genio
Ferroviario militare a Portici come ispettore e capo cantoniere tratta che da
Napoli arrivava fino a Sarno.
Appassionato di storia, archeologia, letteratura Gaetano Petriccione era
affascinato anche dalle teorie sull’ipnosi sull’alchimia e kabala, di Mesmer, di
Cagliostro, del principe
Raimondo de Sangro. Trascorreva molte ore del suo tempo
libero nelle biblioteche di Napoli.
Nel luglio 1859 fu trasferito a Trapani, Sicilia, proprio mentre a Napoli saliva
al trono Francesco II Borbone Due Sicilie. All’arrivo di Garibaldi il giorno 11
maggio 1860 fu lui a Trapani a decifrare il telegramma mandato dai garibaldini
invasori ai traditori. Il 20 maggio venne trasferito a Palermo e il 6 giugno
imbarcato con le truppe regie per Napoli, alla sede del gran Telegrafo del Regio
Esercito, dove rimase fino al giorno del 11 settembre, ripiegando con la
retroguardia borbonica, rimanendo sempre fedele alla sua patria. Il 13 febbraio
1861 si rifiutò di entrare nell’esercito italiano e fu fatto prigioniero di
guerra: restò a Ponza fino alla Real amnistia per i prigionieri militari
borbonici.
Tramite interessamento dei reali Borbone in esilio a Roma in Palazzo Farnese nel
1862 venne arruolato nell’esercito pontificio come tenente del corpo
telegrafico. Fu promosso capitano e ispettore telegrafista e poi del Genio
Ferroviario. Ritornato a Napoli nel 1870 venne fatto di nuovo prigioniero di
guerra come soldato pontificio. Una volta rilasciato trovò lavoro nella fabbrica
di alcool etilico di san Giovanni a Teduccio di suo cugino Luigi Petriccione.
Gaetano Petriccione fu amico di
Pasquale De Servis, detto Itzar, famoso
occultista che si diceva fosse figlio naturale di Francesco I, e del
barone Spedalieri di Catania che lo iniziarono a studi di ipnosi, di alchimia,
erboristeria, terapeutica guaritiva di tipo cagliostrano. Prese il nome
iniziatico di Morenius.
Gaetano divenne nobile cadetto dei duchi Giordano di Oratino, Campobasso, per
successio maritalis sposando a Napoli Ida Giordano. Nel 1891 nacque il figlio
Eduardo, padre del
professor Luigi Petriccione. Gaetano Petriccione detto Morenius morì in Napoli nel 1919.
Fonte: Articolo di Michele Di Iorio - Dattiloscritto, Napoli 1990
Riferimenti http://omeganexusonline.net/rcmo/martinistorders.htm Memphis-Misraim CESNUR - "il Martinismo in Italia"
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